AAA Bambini “mindful” cercasi
Gestire le emozioni è difficile, per noi adulti e anche per i bambini.
Come possiamo aiutarli, da adulti, a canalizzare le loro emozioni e a gestire momenti di “esplosione”?
La Mindfulness è indicata fin da piccoli, aiutare a sentire la respirazione, a percepire il proprio corpo e osservare i pensieri, diventerà parte del loro bagaglio.
Partirà a breve un percorso a scelta, in gruppo o singolarmente.
Per informazioni contattare il 3273794033 o inviare una mail all’indirizzo: info@studiopsicologialaquilone.it
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Learn MoreQual è il mio problema?
La nostra mente e la nostra vita ci pongono spesso di fronte a problemi, più o meno difficili da affrontare.
A volte diventare abili nel conoscere i precursori dei nostri problemi ci aiuta a trovare la soluzione per affrontarli.
I precursori possono essere pensieri, esperienze passate, paure o ansie.
Per trovare la situazione iniziale e trovare delle soluzioni c’è la possibilità di creare ad hoc un percorso insieme.
Per info: 3273794033; info@studiopsicologialaquilone.it
Learn MoreParent training, incontri per genitori
Alzi la mano il genitore che mai si mette in discussione, che mai ha trovato difficoltà nel gestire comportamenti o reazioni dei figli.
Cos’è il parent training?
Il parent training è un percorso per genitori, genitori che per diverse motivazioni hanno la necessità di rivedere strategie e di fermarsi a riflettere sui comportamenti dei figli.
Gli incontri sono rivolti a famiglie di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e disturbi dello sviluppo, per difficoltà d’ansia e disturbi del comportamento.
Da metà novembre, presso lo studio, partirà un gruppo di supporto per genitori con bambini “preoccupati”: come gestire queste paure e queste preoccupazioni?
Quali strategie hanno funzionato e quali invece sono controproducenti?
Chi altro è nella mia stessa situazione?
Cos’hanno provato le altre famiglie?
Il parent training crea una rete, crea relazioni, crea momenti di condivisione e di comprensione reciproca.
Anche questo, insieme al percorso stesso, è momento di crescita e di terapia.
Benessere in rete
Progetto nato dalla collaborazione con Eleonora Lanzerotto, ostetrica che opera nel nostro territorio.
Cosa faremo?
Insieme a voi, costruiremo insieme un percorso per conoscere meglio se stessi e gli altri, avere maggiori strumenti per stare in relazioni con gli altri.
Relazioni di ogni tipo, amicali ma anche affettive.
Risponderemo a dubbi, domande e perplessità che nascono in adolescenza.
Siete curiosi?
Vi aspettiamo martedì 25 ottobre, a Fiera, nella sala Ex Terrabugio, sopra la galleria.
Iscrizione obbligatoria entro venerdì 21.10.
Learn MoreGenitori, consigli e regole
Una carrellata di consigli e commenti non richiesti, che feriscono e mettono in difficoltà i neo genitori.
Spesso, davanti a capricci o prese di posizione dei bambini, i genitori utilizzano le migliori tecniche sul campo; altre volte, usano il buonsenso; altre ancora, prendono la via più veloce per la sopravvivenza.
Cosa funziona?
Dipende: lo stato emotivo sia del genitore che del bambino può essere predittivo di come si risolverà la situazione, ma non da solo.
Come dare le regole??
– Formulare la regola al positivo = dico quale comportamento è corretto, ti sollevo dal pensare cosa intendo con il “non si…”.
Es. Si sta seduti a tavola finchè tutti hanno finito vs. Non ci si alza da tavola.
– In modo contingente = nel momento in cui accade l’azione, l’adulto evidenzierà la regola.
Es. in biblioteca il bambino alza il tono: l’adulto dirà “qui bisogna parlare piano”.
– Tener presente che i bambini osservano tutto, fin da neonati. Se gli adulti di riferimento sono i primi ad aggirare alcune regole, a loro verrà altrettanto spontaneo.
Es. Se non lego la cintura in macchina, probabilmente mi scontrerò con un bambino che protesta quando verrà legato sul seggiolino.
– A volte, dare una regola SENZA SPIEGAZIONE: alcune situazioni, solitamente pericolose o urgenti, non hanno per forza necessità di una spiegazione, può essere semplicemente che questa richiesta va eseguita in un certo modo/questo comportamento non può essere messo in atto.
Es. Spiegare perchè è necessario uscire di casa alle 7.30 non è utile e non è contrattabile, la regola sarà: Dobbiamo essere pronti alle 7.30.
– Gestire l’emotività dentro e fuori casa: una regola, un no, può scatenare l’inferno. Il prendersi cura delle emozioni nostre e dei piccoli prima che preoccuparsi del giudizio altrui, può aiutare nel risolvere la situazione, anche se ci fa sentire in difficoltà. Un bambino arrabbiato e che piange, grida, protesta, a volte con un contenimento fisico si scarica e si sente accolto.
– Usare la provocazione o il capriccio del bambino (dopo averlo calmato), per far comprendere il senso della regola, facendogli delle domande: perchè non ti è stato permesso di salire in cima al divano?
Siete dei genitori alla ricerca di aiuto per meglio gestire i momenti di crisi o affaticati dagli scontri?
Presso lo studio è possibile prenotare una consulenza volta al migliorare la gestione di regole e comportamenti che ne conseguono.
SOS: Tensione, sovraccarico, stress!
Una vita che ci impone ritmi serranti su più piani, fin da piccoli.
Momenti più facili e momenti in cui la stanchezza prende il sopravvento.
Cosa fare?
Il web pullula di consigli: mangiare bene e sano, fare attività fisica, utilizzare tecniche di rilassamento.
Ottimi spunti, che possono funzionare, ma che allo stesso tempo richiedono tempo, impegno e costanza.
Altri modalità che si possono inserire nella quotidianità?
– Esprimere le proprie emozioni: cercare di dire ciò che si prova in modo conseguente, senza voler autocontrollarsi troppo, con un’esplosione successiva.
– Fermarsi: individuare all’interno della giornata 2, 3, 5 minuti in cui si lasciano fluire i pensieri, lasciandoli andare, senza avere la pretesa di seguirli e commentarli.
– Cercare un altro punto di vista, soprattutto in seguito ad un’incomprensione, a una fatica. C’erano altri modi per reagire? Abbiamo cercato di spiegarci al meglio?
– Usare l’assertività: esprimere ciò che ci fa stare bene, se ci sono dei dubbi, dire di no, accettare complimenti, rispondere alle critiche che non sono percepite come giuste.
– Riordinare le idee: quali priorità? Quali problemi sono secondari? Quali soluzioni sono possibili?
– Prendersi del tempo: cosa piace fare nel tempo libero? Da quanto non esci con qualcuno con cui hai piacere di passare del tempo? Ciclicamente, dare precedenza a ciò che fa stare bene rispetto ai “doveri” della vita quotidiana.
– Prendersi cura del sonno: creare una routine il più possibile stabile, per favorire l’addormentamento e il buon sonno.
Affettività: istruzioni per l’uso
Sempre prima bambini e ragazzi fanno domande rispetto il parto, le relazioni affettive, i rapporti sessuali, il momento “giusto”, la contraccezione.
Nell’ultimo periodo, le curiosità emerse riguardano anche tematiche più complesse come la transizione di genere.
Alcuni libri che possono aiutare le famiglie a sviscerare il tema sono: “Col cavolo la cicogna”; “Così sei nato tu (versione 4-6 e 7-10 anni), “La bussola delle emozioni” che oltre al cambiamento in adolescenza tratta anche alcuni dubbi legati all’affettività.
A volte i ragazzi riportano la difficoltà nel condividere dubbi o domande a casa, ma la tematica va affrontata; non solo legandola ai cambiamenti della pubertà ma anche in ottica preventiva.
Prevenzione al 100%: da relazioni nocive (anche amicali), informazioni rispetto a contraccezione e malattie a trasmissione sessuale, da modalità di adescamento online.
Personalmente, ciò che ho visto funzionare di più, è il collegarsi alle informazioni che i bambini o i ragazzi già hanno, riordinarle o aiutarli a chiarire dubbi che sono rimasti.
A volte, l’intervento di un esterno aiuta anche chi è più silenzioso e riluttante nell’affrontare argomenti imbarazzanti.
In caso di necessità, è possibile concordare un percorso ad hoc per affrontare il tema o un tema specifico.
Evitare, posticipare, rimandare: perchè?
Le situazioni che quotidianamente ci si presentano possono apparire faticose e pesanti.
Alcuni momenti di vita possono vederci pieni di energie per affrontare queste fatiche; altri ci possono proporre soluzioni alternative.
Quali sono le alternative?
Il posticipare o rimandare: farò domani quello che potrei fare oggi, in fondo, non c’è così fretta.
Un’altra “strategia” è l’evitamento: evitare di frequentare persone che si conoscono poco, evitare di prendere la seggiovia se l’altezza crea disagio, evitare di parlare in pubblico ecc.
Evitare, rimandare e posticipare hanno la stessa funzione: togliere il fastidio, il disagio che c’è nel presente, pensando di affrontare il tutto in un secondo momento.
La realtà dei fatti è che poi, quando la situazione si ripresenterà nuovamente, la tipologia di reazione sarà sempre la stessa.
Perchè? Perchè l’emozione provata, che sia ansia, tensione, disagio, paura ecc. aumenta.
Più evito, più diventerà difficile affrontare la situazione.
Questo accade negli adulti, nei bambini e nei ragazzi.
Va tenuto in considerazione che nell’età di sviluppo, gli adulti di riferimento possono essere “complici” nel proteggere e quindi è importante capire come e quanto sostenere il ragazzo e quanto invece lasciarlo provare.
Star bene a 360°
Conoscersi per stare bene,
stare bene fisicamente e prendersi cura anche della propria mente.
Come?
Grazie a strategie e tecniche, da utilizzare in momenti di difficoltà.
Ogni percorso è personalizzato, come l’unicità di ogni essere umano.
Per informazioni contattare il 3273794033.
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